sabato 23 giugno 2012

Ninna Nanna della Signora


Uno
la Signora si veste di bruno
perché di bianco non si vol vestir
mireladindondella mireladindondà

Due
la Signora mangia l’ue
e'l pizzutello no'vò mangià
mireladindondella mireladindondà

Tre
la Signora è più bella de te
si nun ce credi viella a vedé
mireladindondella mireladindondà

Quattro
la Signora gioca col gatto
col cagnolo nun ce vo giocà
mireladindondella mireladindondà

Cinque
la Signora vo dipinge
vo dipinge e pitturà
mireladindondella mireladindondà

Sei
al giardin ti porterei
al boschetto a passeggià
mireladindondella mireladindondà

Sette
le giovani colle vecchie
nun ze ponno paragonà
mireladindondella mireladindondà

Otto
la Signora fa’l fagotto
fa’l fagotto per partì
mireladindondella mireladindondà

Nove
la signora fa le prove
fa le prove per sonà
mireladindondella mireladindondà

Dieci
la pasta colli ceci
pesce fritt'e baccalà
mireladindondella mireladindondà

Undici
accident'a tutti li giudici
che nun zanno giudicà
mireladindondella mireladindondà

Dodici
è finita la canzoncina
chi sta in camera, chi in cucina
chi sta a letto a riposà
mireladindondella mireladindondà

lunedì 18 giugno 2012

SEA LIFE a Roma: tra un anno...

Dunque slitta ancora l'apertura del nuovo Acquario di Roma Sea Life. c'è da dire che chiunque si sia trovato a passare dalle parti del Laghetto dell'EUR non sarà stupito da questa notizia. Lavori ancora in alto mare, è il caso di dire...


fatto sta che l'apertura, prevista già questa primavera, viene rimandata di un anno. non poco, ma come comunicano i responsabili di Sea Life, i lavori ancora in corso nella struttura adiacente al SEA LIFE
"causerebbero rumori e vibrazioni che potrebbero compromettere la tranquillità e il difficile equilibrio che regola la vita delle creature marine, mettendo a rischio la loro salute.
e il bene dei pesciolini viene giustamente prima di tutto!

ma cosa è questo Sea Life?

"Il SEA LIFE Roma Aquarium, con le sue 30 grandi vasche tematiche riempite con oltre 1 milione di litri d'acqua, ospiterà 5000 esemplari appartenenti ad oltre 100 specie acquatiche provenienti da tutti i mari: cavallucci e stelle marine, razze, meduse e affascinanti squali"
dicono loro. con una previsione di oltre un milione di visitatori all'anno il Sea Life di Roma si candida ad essere il più grande acquario italiano: 14mila metri quadrati, 30 grandi vasche riempite con oltre 1 milione di litri d'acqua, e tunnel oceanico che permetterà ai visitatori di "passeggiare" sotto i mari, con un occhio speciale al Mediterraneo.

va detto che tutto ciò non è improvvisato.

il Sea Life di Roma è solo una delle strutture che la catena Sea Life possiede e gestisce in Italia. se vogliamo sapere di più proprio della location romana, non c'è di meglio che chiedere a Facebook.

le altre strutture Sea Life in Italia sono a Gardaland ed a Iesolo. a loro volta queste sono parte delle quasi quaranta, 35 per la precisione, strutture possedute dalla Sea Life in tutto il mondo: Gran Bretagna e Germania soprattutto, ma anche Stati Uniti e un'altra decina di Nazioni Europee.

salendo ancora di un livello ci accorgiamo che Sea Life è a sua volta possieduta dalla Merlin Entertainments Group, britannica, che è un vero colosso mondiale del divertimento: prima a livello europeo e seconda a livello mondiale.

oltre a possedere la catena Sea Life, è anche proprietaria di Gardaland tutto, che dopo essere stato acquisito dalla Merlin è diventato il più grande parco a tema italiano, ed il terzo in europa. Merlin è anche proprietaria anche di un altro giocattolino come Legoland, con siti sparsi tra Danimarca, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti. credo non ci sia bisogno di spiegare di cosa si tratti... e ultima ma non ultima Merlin ha acquisito anche la catena Madame Tussauds, con più di una decina di musei delle cere sparsi nel globo.

ma la cera ai pesci non si addice. ed allora pazienza, ancora per un altro anno. e nell'attesa c'è sempre Ostia, il Mare di Roma!

martedì 1 maggio 2012

La Quercia del Tasso

Quell'antico tronco d'albero che si vede ancor oggi sul Gianicolo a Roma, secco, morto, corroso e ormai quasi informe, tenuto su da un muricciolo dentro il quale è stato murato acciocché non cada o non possa farsene legna da ardere, si chiama la quercia del Tasso perché, avverte una lapide, Torquato Tasso andava a sedervisi sotto, quand'essa era frondosa.

Anche a quei tempi la chiamavano così.

Fin qui niente di nuovo. Lo sanno tutti e lo dicono le guide.

Meno noto è che, poco lungi da essa, c'era, ai tempi del grande e infelice poeta, un'altra quercia fra le cui radici abitava uno di quegli animaletti del genere dei plantigradi, detti tassi.

Un caso.

Ma a cagione di esso si parlava della quercia del Tasso con la "t" maiuscola e della quercia del tasso con la "t" minuscola. In verità c'era anche un tasso nella quercia del Tasso e questo animaletto, per distinguerlo dall'altro, lo chiamavano il tasso della quercia del Tasso.

Alcuni credevano che appartenesse al poeta, perciò lo chiamavano "il tasso del Tasso"; e l'albero era detto "la quercia del tasso del Tasso" da alcuni, e "la quercia del Tasso del tasso" da altri.

Siccome c'era un altro Tasso (Bernardo, padre di Torquato, poeta anch'egli), il quale andava a mettersi sotto un olmo, il popolino diceva: "È il Tasso dell'olmo o il Tasso della quercia?".

Così poi, quando si sentiva dire "il Tasso della quercia" qualcuno domandava: "Di quale quercia?".

"Della quercia del Tasso."

E dell'animaletto di cui sopra, ch'era stato donato al poeta in omaggio al suo nome, si disse: "il tasso del Tasso della quercia del Tasso".

Poi c'era la guercia del Tasso: una poverina con un occhio storto, che s'era dedicata al poeta e perciò era detta "la guercia del Tasso della quercia", per distinguerla da un'altra guercia che s'era dedicata al Tasso dell'olmo (perché c'era un grande antagonismo fra i due).

Ella andava a sedersi sotto una quercia poco distante da quella del suo principale e perciò detta: "la quercia della guercia del Tasso"; mentre quella del Tasso era detta: "la quercia del Tasso della guercia": qualche volta si vide anche la guercia del Tasso sotto la quercia del Tasso.

Qualcuno più brevemente diceva: "la quercia della guercia" o "la guercia della quercia". Poi, sapete com'è la gente, si parlò anche del Tasso della guercia della quercia; e, quando lui si metteva sotto l'albero di lei, si alluse al Tasso della quercia della guercia.

Ora voi vorrete sapere se anche nella quercia della guercia vivesse uno di quegli animaletti detti tassi.

Viveva.

E lo chiamarono: "il tasso della quercia della guercia del Tasso", mentre l'albero era detto: "la quercia del tasso della guercia del Tasso" e lei: "la guercia del Tasso della quercia del tasso".

Successivamente Torquato cambiò albero: si trasferì (capriccio di poeta) sotto un tasso (albero delle Alpi), che per un certo tempo fu detto: "il tasso del Tasso".

Anche il piccolo quadrupede del genere degli orsi lo seguì fedelmente, e durante il tempo in cui essi stettero sotto il nuovo albero, l'animaletto venne indicato come: "il tasso del tasso del Tasso".

Quanto a Bernardo, non potendo trasferirsi all'ombra d'un tasso perché non ce n'erano a portata di mano, si spostò accanto a un tasso barbasso (nota pianta, detta pure verbasco), che fu chiamato da allora: "il tasso barbasso del Tasso"; e Bernardo fu chiamato: "il Tasso del tasso barbasso", per distinguerlo dal Tasso del tasso.

Quanto al piccolo tasso di Bernardo, questi lo volle con sé, quindi da allora quell'animaletto fu indicato da alcuni come: il tasso del Tasso del tasso barbasso, per distinguerlo dal tasso del Tasso del tasso; da altri come il tasso del tasso barbasso del Tasso, per distinguerlo dal tasso del tasso del Tasso.

Il comune di Roma voleva che i due poeti pagassero qualcosa per la sosta delle bestiole sotto gli alberi, ma fu difficile stabilire il tasso da pagare; cioè il tasso del tasso del tasso del Tasso e il tasso del tasso del tasso barbasso del Tasso.

martedì 17 aprile 2012

sabato 14 aprile 2012

L’Air Terminal della Stazione Ostiense di Roma rinasce all’insegna del cibo lento e dell’alta velocità


Mondiali di calcio del ’90. Notti magiche... a metà. Intanto perché L’Italia non ha vinto. E poi perché, forse più importante, l’alba di rinnovamento urbano che a Roma aveva visto sorgere numerose nuove opere nel tempo si è inesorabilmente trasformata in un prematuro tramonto per molte di esse.

Una di queste opere è proprio l’Air Terminal della Stazione Ostiense.


Situato dal lato opposto dei binari rispetto alla Stazione di Roma Ostiense, l’Air Terminal viene realizzato su progetto di Julio Lafuente ed inaugurato come detto in occasione dei Mondiali di Calcio del 1990. Nasce per essere il punto di raccordo con l’Aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino, e per ospitare attività commerciali di vario genere. Nella pratica, nel giro di pochissimo tempo a causa della posizione non felicissima e distante rispetto alle arterie viarie principali della zona come via Cristoforo Colombo e via Ostiense e della conseguente scarsa frequentazione, i negozi man mano chiudono tutti, il terminal non viene più utilizzato e l’edificio, all’epoca di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana, viene abbandonato.

Fino al 2009.

Proprio a metà del 2009 la struttura viene infatti venduta alla società Geal Srl. Nuova destinazione d’uso una sorta di centro commerciale con negozi, ristoranti, bar. Ma con il tempo il progetto prende una forma molto particolare: diventare la filiale romana di Eataly, la più grande finora inaugurata.

Eataly è una catena alimentare di punti vendita di medie e grandi dimensioni specializzati nella vendita e nella somministrazione di generi alimentari tipici e di qualità. Con diversi punti vendita già presenti in Italia e nel mondo (New York e Tokio), si avvia ad aprire la sua più grande sede proprio  a Roma. Nella struttura dell’ex Air Terminal “troveranno luogo oltre 5.000 prodotti agroalimentari di qualità, 18 luoghi di ristorazione monotematici, 40 aree didattiche/emozionali e 8 aule in cui si svolgeranno lezioni e corsi su tutti i temi dell’agroalimentare italiano”. E soprattutto, non trascurabile in questo momento, “vi troveranno lavoro circa 500 persone”. I responsabili si aspettano “ogni giorno più di 20.000 clienti di Roma, della regione Lazio e delle regioni limitrofe oltre naturalmente a un grande numero di turisti che, dopo aver visitato il Colosseo, i Musei Vaticani ecc. troveranno in Eataly Roma un altro grande luogo della bellezza italica dedicato appunto al cibo”. Una scommessa forse azzardata, ma che ci si augura venga vinta.

La congiuntura non aiuta, ma secondo i piani del capo Oscar Farinetti così come esposti a metà del 2010, la filosofia sarà quella dell’offerta di cibo made in Italy ed a chilometri zero scelti anche in base a studi in collaborazione con l’associazione Slow Food, i piatti avranno costi contenuti e si potrà mangiare con menu a partire da 7 euro fino a 20 euro. Se così fosse non sarebbe male.

E poi cibo e arte. Sembra che l’intenzione sia di dedicare la struttura all’rtista Antonio Modigliani, con tanto di quadro esposto all’interno della struttura stessa e naturalmente assicurato per 150 milioni di euro. E giochi di luce assicurati dalla Philips.

Ma non sono tutte rose e fiori. L’inaugurazione già prevista nel 2011 è stata più volte rimandata, ed ora sembra essere sorto un problema di autorizzazioni mancanti. Stop quindi al cantiere in attesa di risolvere i problemi, che secondo l’imprenditore Farinetti sarebbero solo inghippi burocratici. Intanto anche l’ultima data prevista per l’inaugurazione, Giugno 2012, potrebbe essere a rischio.

In compenso prende il via l’avventura del nuovo operatore italiano privato sulla rete ferroviaria ad alta velocità: NTV. Ebbene a Roma questo nuovo operatore punterà sulle stazioni [ tutte rinnovate di Tiburtina e appunto Ostiense. In particolare quest’ultima servirà “una zona della città - quella dei quartieri Trastevere, Monteverde, Ostiense, Ardeatino, Laurentino, Eur - particolarmente importante per i viaggi di affari e lavoro, dalla quale Termini e Tiburtina non sono facilmente raggiungibili”.  E nella struttura dell’Air Terminal sorgerà una Casa Italo, un vero e proprio centro servizi in cui i viaggiatori, assistiti da personale NTV, potranno acquistare i biglietti e informarsi sui servizi Italo.

Nella speranza che questa volta tutto ciò non duri solo lo spazio di una notte, benché magica.

Link utili




giovedì 12 aprile 2012

La Ninna Nanna de la Guerra


Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d'un impero
mezzo giallo e mezzo nero.

Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili...

Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.

Chè quer covo d'assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.

Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.

E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

martedì 10 aprile 2012

Il Canto dell'Odio


Quando tu dormirai dimenticata
sotto la terra grassa
E la croce di Dio sarà piantata
ritta sulla tua cassa

Quando ti coleran marce le gote
entro i denti malfermi
E nelle occhiaie tue fetenti e vuote
brulicheranno i vermi

Per te quel sonno che per altri è pace
sarà strazio novello
E un rimorso verrà freddo, tenace,
a morderti il cervello.

Un rimorso acutissimo ed atroce
verrà nella tua fossa
A dispetto di Dio, della sua croce,
a rosicchiarti l'ossa.

Io sarò quel rimorso. Io te cercando
entro la notte cupa,
La mia che fugge il dì, verrò latrando
come latra una lupa;

Io con quest'ugne scaverò la terra
per te fatta letame
E il turpe legno schioderò che serra
la tua carogna infame.

Oh, come nel tuo core ancor vermiglio
sazierò l'odio antico,
Oh, con che gioia affonderò l'artiglio
nel tuo ventre impudico!

Sul tuo putrido ventre accoccolato
io poserò in eterno,
Spettro della vendetta e del peccato,
spavento dell'inferno:

Ed all'orecchio tuo che fu sì bello
sussurrerò implacato
Detti che bruceranno il tuo cervello
come un ferro infocato.

Quando tu mi dirai: perché mi mordi
e di velen m'imbevi?
Io ti risponderò: non ti ricordi
che bei capelli avevi?

Non ti ricordi dei capelli biondi
che ti coprian le spalle
e degli occhi nerissimi, profondi,
pieni di fiamme gialle?

E delle audacie del tuo busto e della
opulenza dell'anca?
Non ti ricordi più com'eri bella,
provocatrice e bianca?

Ma non sei dunque tu che nudo il petto
agli occhi altrui porgesti
E, spumante Liscisca, entro al tuo letto
passar la via facesti?

Ma non sei tu che agli ebbri ed ai soldati
spalancasti le braccia,
Che discendesti a baci innominati
e a me ridesti in faccia?

Ed io t'amavo, ed io ti son caduto
pregando innanzi e, vedi,
quando tu mi guardavi, avrei voluto
morir sotto a' tuoi piedi.

Perché negare - a me che pur t' amavo -
uno sguardo gentile,
quando per te mi sarei fatto schiavo,
mi sarei fatto vile?

Perché m'hai detto no quando carponi
misericordia chiesi,
e sulla strada intanto i tuoi lenoni
aspettavan gl'Inglesi?

Hai riso? Senti! Dal sepolcro cavo
questa tua rea carogna,
nuda la carne tua che tanto amavo
l'inchiodo sulla gogna,

E son la gogna i versi ov'io ti danno
al vituperio eterno,
a pene che rimpianger ti faranno
le pene dell'inferno.

Qui rimorir ti faccio, o maledetta,
piano a colpi di spillo,
e la vergogna tua, la mia vendetta
tra gli occhi ti sigillo.


lunedì 9 aprile 2012

Blockbuster

Ecco come si presenta in questi giorni, e chissà ancora per quanto, la home page del sito di Blockbuster Italia...


Blockbuster Italia S.p.A. è in liquidazione.
e pensare che solo agli inizi del 2010 la compagnia madre, texana, contava oltre 6.500 punti vendita a livello mondiale, di cui decine e decine in tutta Italia.

Tutte le ultime novità cinematografiche subito disponibili. non a buon mercato, intendiamoci, ma comunque sempre disponibili. E poi videogiochi. E poi film, pizza e cola. Inaffondabile. Invincibile.

Come tutti gli invincibili ha fatto la fine che ha fatto. Colpa della pirateria? Forse. E forse proprio di quella pirateria che si nutriva degli effetti collaterali del modello di business su cui Blockbuster si reggeva anche e proprio nei momenti di suo massimo splendore. Ora i negozi chiudono e liquidano ogni prodotto (DVD, Blu-ray e videogiochi) con sconti del 50%, del 75% ed anche del 90% nel tentativo di liberare definitivamente gli scaffali ormai già mezzi vuoti.

Al loro posto? Parafarmacie della catena Essere Benessere, parrebbe.

Tutto cambia...

mercoledì 4 aprile 2012

la Nuvola di Fuksas


1998 - 2013 : Quindici anni dall'inizio alla fine. Non male. È la Nuvola di Fuksas, il Nuovo Centro Congressi dell’EUR. Già perché il progetto data proprio 1998, anno in cui vinceva il bando di concorso internazionale, emanato dal Comune di Roma e da Eur S.p.A.
Narra la leggenda che l’architetto Massimiliano Fuksas abbia avuto l’idea della nuvola durante una vacanza in Grecia: il cielo era completamente blu senza neanche una nuvola, e così ne ha immaginata una. E poi ha usato l’idea per il concorso.
E come ci arriviamo al 2013? Il calendario lavori prevedeva:
  •          la prima fase del concorso a Novembre 1998 e
  •          la seconda fase del concorso nel Febbraio 2000 

  •          il progetto preliminare a Luglio 2001,
  •          il progetto definitivo a Febbraio 2004 e
  •          il progetto esecutivo a Marzo 2007

Per la verità nel 2006 si diceva che  il cantiere sarebbe stato avviato entro l’estate e tutto sarebbe stato pronto in tre anni, ovvero nel 2009.
In realtà la prima pietra è stata posta alla fine del 2007 con inizio effettivo dei lavori nel febbraio 2008, e la consegna dei lavori è ad oggi prevista nel 2013. A tale proposito in verità pare che una sottile polemica sia stata sollevata da Fuksas che non sembrerebbe essere pienamente convinto dagli sforzi della ditta costruttrice, laddove pare che qualche mese fa abbia sostenuto che con l’attuale impegno della ditta  potrebbero volerci altri sei o sette anni per completare la Nuvola.
E poi, si fa presto a dire Nuvola. Ma di cosa stiamo parlando? Parliamo dunque del Nuovo Centro Congressi di Roma. Questa struttura sorgerà in una zona strategica del quartiere EUR, su un’area di 27 mila mq in un quadrante delimitato da via Cristoforo Colombo, viale Europa, viale Asia e viale Shakespeare, e sarà caratterizzata dalla scelta di materiali tecnologicamente avanzati nel settore edilizio e da soluzioni logistiche innovative.
Secondo le intenzioni del progetto, tre saranno gli elementi caratterizzanti l’intera opera: la Nuvola ovvero l’elemento architettonico simbolo della costruzione. la Teca a custodire la Nuvola e che ospiterà l’auditorium, e la Lama  che ospiterà un albergo. La Nuvola risulterà comunque essere l’elemento architettonico caratteristico del progetto e ci si aspetta un grande impatto visivo. L’opera è per altro ritenuta di grande importanza dai più, incluso il critico d’arte e giornalista Philippe Daverio.


Certo, risultano al momento ancora non risolti alcuni dettagli quali gli aspetti legati alla mobilità nell’area del Centro Congressi, per altro già congestionata. Ma sono dettagli, appunto. E poi, per quando l’opera sarà completata potrebbe essere già stato inventato il teletrasporto.