sabato 14 aprile 2012

L’Air Terminal della Stazione Ostiense di Roma rinasce all’insegna del cibo lento e dell’alta velocità


Mondiali di calcio del ’90. Notti magiche... a metà. Intanto perché L’Italia non ha vinto. E poi perché, forse più importante, l’alba di rinnovamento urbano che a Roma aveva visto sorgere numerose nuove opere nel tempo si è inesorabilmente trasformata in un prematuro tramonto per molte di esse.

Una di queste opere è proprio l’Air Terminal della Stazione Ostiense.


Situato dal lato opposto dei binari rispetto alla Stazione di Roma Ostiense, l’Air Terminal viene realizzato su progetto di Julio Lafuente ed inaugurato come detto in occasione dei Mondiali di Calcio del 1990. Nasce per essere il punto di raccordo con l’Aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino, e per ospitare attività commerciali di vario genere. Nella pratica, nel giro di pochissimo tempo a causa della posizione non felicissima e distante rispetto alle arterie viarie principali della zona come via Cristoforo Colombo e via Ostiense e della conseguente scarsa frequentazione, i negozi man mano chiudono tutti, il terminal non viene più utilizzato e l’edificio, all’epoca di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana, viene abbandonato.

Fino al 2009.

Proprio a metà del 2009 la struttura viene infatti venduta alla società Geal Srl. Nuova destinazione d’uso una sorta di centro commerciale con negozi, ristoranti, bar. Ma con il tempo il progetto prende una forma molto particolare: diventare la filiale romana di Eataly, la più grande finora inaugurata.

Eataly è una catena alimentare di punti vendita di medie e grandi dimensioni specializzati nella vendita e nella somministrazione di generi alimentari tipici e di qualità. Con diversi punti vendita già presenti in Italia e nel mondo (New York e Tokio), si avvia ad aprire la sua più grande sede proprio  a Roma. Nella struttura dell’ex Air Terminal “troveranno luogo oltre 5.000 prodotti agroalimentari di qualità, 18 luoghi di ristorazione monotematici, 40 aree didattiche/emozionali e 8 aule in cui si svolgeranno lezioni e corsi su tutti i temi dell’agroalimentare italiano”. E soprattutto, non trascurabile in questo momento, “vi troveranno lavoro circa 500 persone”. I responsabili si aspettano “ogni giorno più di 20.000 clienti di Roma, della regione Lazio e delle regioni limitrofe oltre naturalmente a un grande numero di turisti che, dopo aver visitato il Colosseo, i Musei Vaticani ecc. troveranno in Eataly Roma un altro grande luogo della bellezza italica dedicato appunto al cibo”. Una scommessa forse azzardata, ma che ci si augura venga vinta.

La congiuntura non aiuta, ma secondo i piani del capo Oscar Farinetti così come esposti a metà del 2010, la filosofia sarà quella dell’offerta di cibo made in Italy ed a chilometri zero scelti anche in base a studi in collaborazione con l’associazione Slow Food, i piatti avranno costi contenuti e si potrà mangiare con menu a partire da 7 euro fino a 20 euro. Se così fosse non sarebbe male.

E poi cibo e arte. Sembra che l’intenzione sia di dedicare la struttura all’rtista Antonio Modigliani, con tanto di quadro esposto all’interno della struttura stessa e naturalmente assicurato per 150 milioni di euro. E giochi di luce assicurati dalla Philips.

Ma non sono tutte rose e fiori. L’inaugurazione già prevista nel 2011 è stata più volte rimandata, ed ora sembra essere sorto un problema di autorizzazioni mancanti. Stop quindi al cantiere in attesa di risolvere i problemi, che secondo l’imprenditore Farinetti sarebbero solo inghippi burocratici. Intanto anche l’ultima data prevista per l’inaugurazione, Giugno 2012, potrebbe essere a rischio.

In compenso prende il via l’avventura del nuovo operatore italiano privato sulla rete ferroviaria ad alta velocità: NTV. Ebbene a Roma questo nuovo operatore punterà sulle stazioni [ tutte rinnovate di Tiburtina e appunto Ostiense. In particolare quest’ultima servirà “una zona della città - quella dei quartieri Trastevere, Monteverde, Ostiense, Ardeatino, Laurentino, Eur - particolarmente importante per i viaggi di affari e lavoro, dalla quale Termini e Tiburtina non sono facilmente raggiungibili”.  E nella struttura dell’Air Terminal sorgerà una Casa Italo, un vero e proprio centro servizi in cui i viaggiatori, assistiti da personale NTV, potranno acquistare i biglietti e informarsi sui servizi Italo.

Nella speranza che questa volta tutto ciò non duri solo lo spazio di una notte, benché magica.

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